Pelenaculus anacrotalus

scritto da giorgiog1
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Testo: Pelenaculus anacrotalus
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Vedendolo nell'acqua con il suo becco pieno di pesce, il grande pellicano bianco potrebbe sembrare buffo, ma questo uccello che vola con le sue grandi ali spiegate sfruttando le correnti ascensionali è sia elegante che maestoso. 
Dopo l'albatro reale è l'uccello che ha la più grande apertura alare: oscilla dai 226 ai 360 cm.
Sverna in Africa subsahariana ed a nord dell'India, per nidificare migra verso l'Europa dell'Est e l'Asia, fermandosi presso le rive del delta del Danubio, del Mar Caspio e del Mar Nero.
Alcune popolazioni africane sono stanziali tutto l'anno.
Il suo nome scientifico è Pelenacus onocrotalus, ordine pelecaniformes, famiglia Pelecanidae.
In inglese white pelican, in francese pélican blanc, in tedesco rosapelikan, in spagnolo pelícano vulgar. 
In realtà solo l'adulto è di questo colore, mentre i giovani hanno la parte superiore del corpo grigio marrone.
La livrea dell'adulto è bianca con penne nere sulle ali mentre il becco, la grande tasca in cui raccoglie i pesci, detta sacca gulare, e le zampe sono gialli.
Il pesce costituisce gran parte della sua dieta; fino a dieci esemplari, nuotano a cerchio colpendo l'acqua con le ali ed il becco con lo scopo di spingere i pesci in acque basse.
Qui, i pellicani, li intrappolano nella sacca gulare che utilizzano come una sorta di retino e che può contenere ben 13 litri di cibo-
L'acqua in eccesso viene evacuata quando l'uccello alza il becco per inghiottire.
Questa tecnica viene messa in pratic aper cacciare branchi di pesci, per intercettarli il pellicano giornalmente si spinge anche fino a 80 km. di distanza dal nido.
Il Pelecanus onocrotalus è un veloce nuotatore, in grado di raggiungere una velocità di 6 km/h: ciò gli è consentito dalle zampe forti che assieme ai piedi palmati, lo spingono attraverso l’acqua e lo aiutano nel decollo a volte difficoltoso.
E' un uccello generalmente silenzioso eccetto nella stagione riproduttiva.
In mancanza di pesci si nutre anche di uova, pulcini di altre specie o uccelli adulti.
I pellicani in cattività nei parchi suburbani e negli zoo sono noti per catturare piccioni inselvatichiti.
A volte riescono a sottrarre ad altri uccelli le loro prede. 
I canneti intorno ai laghi caldi e poco profondi sono il suo habitat riproduttivo ma anche estuari e zone costiere, acquitrini e paludi.
I rituali di corteggiamento da parte dei maschi prevedono l’esibizione dei colori vividi della sacca sotto al becco ed il cambio di colore della pelle.
La formazione della coppia, la selezione del luogo dove costruire il nido e la sua costruzione vera e propria avvengono rapidamente. I nidi sono costruiti o su alberi o a terra.
Durante la stagione riproduttiva, emettono un richiamo basso e rauco.
Migrano in grandi stormi mantenendo la formazione a V. e possono percorrere quasi 500 chilometri senza fermarsi, volando per un giorno e una notte intera di fila.
Nei punti della rotta di migrazione in cui si forma un collo di bottiglia, come su Israele, possono passare mediamente fino a 73000 uccelli, con alcuni che si fermano per gran parte dell'inverno in presenza di cibo abbondante.  
In cattività il pellicano può vivere fino a 35 anni, pesa intorno ai dieci kg., la femmina è più piccola del maschio e cova fino a tre uova, una volta all'anno.
Curiosità: Si racconta che, in mancanza di nutrimento per i piccoli, il pellicano si lacera il petto per nutrire i figli del proprio sangue; forse per questo Giulio Rospigliosi di Pistoia consacrato Papa nel giugno del 1667 con il nome di Clemente IX assunse come insegna un pellicano con il motto "Aliis non sibi clemens" ovvero Clemente per gli altri e non per sé.

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